mercoledì 25 gennaio 2012

Madagascar 2011: parte seconda

01/09 Ranoira Isalo

Maki canyon
Trascorriamo la mattinata ancora  a Ranoira per visitare il Maky Canyon, che ci piace molto. Pranziamo poi all'hotel La Reine dove prenotiamo una camera per la sera. Siamo a 250 km da Toliara e decidiamo di fermarci il pomeriggio e la mattina successiva in questo bellissimo albergo, dove proviamo i massaggi offerti dal loro centro benessere: un vero toccasana per la mia schiena.

I02/09 Ranoira Isalo, Toliara
Partiamo per Toliara con calma in tenuta estiva da città: pantaloni corti e sandali. Il primo insediamento che attraversiamo è la malfamata Ilakaka, insediamento di cercatori di zaffiri che se non trovano le pietre si dedicano a raccogliere quanto possono dalle vostre tasche... passiamo senza sostare.
Mercato di Toliara
I villaggi successivi sono di due tipi, insediamenti di lusso (malgascio) dei proprietari delle concessioni estrattive, oppure squallidissime capanne a volte monoletto di paglia per i cercatori disperati. Scendendo verso sud lungo la Route Nationale incrociamo panorami molto vari, i primi bao bab e delle tombe Mahafaly interessanti per decorazioni.

Portici di Toliara
Arriviamo a Toliara per la sera e scelto l'albergo facciamo un giro al mercato e nella zona dei portici. La città ci pare decadente ma con un po' di fantasia si riescea immaginarla nel suo splendore. Incontriamo molti "pousse pousse", dei carretti trainati da persone con cui i malgasci trasportano pane persone e quanto la forza trainante di un uomo riesce a spostare. Ceniamo da Cortomaltese un ristorante a gestione italiana molto buono e raccomandabile. Facciamo una passeggiata sul lungomare, la voglia di vedere persone è tanta e questa è il primo vero centro turistico che incontriamo dopo Tana. Vediamo comunque pochi turisti e molti signori attempati in compagnie di ragazzine. Rientriamo presto in albergo per affrontare lo spostamento su pista del giorno dopo.

03/09 Toliara, Andavadoaka
Salary Bay
Ci alziamo presto, partenza ore 08:00. Ci attendo 160 km di pista per arrivare ad Andavadoaka. Prevediamo una tappa alle 12 per pranzo a Salary Bay e arrivo per le 14:30. Il tragitto è caratterizzato da continui salti, vibrazioni cambio di velocità da 70 km/h a 5-10 km/h, sopratutto nella sabbia. Proprio a causa della sabbia la strada è a volte molto impegnativa, specie nelle ore pomeridiane come nel nostro caso.
Attraversiamo molti villaggi dell'etnia Veso: Fiarenamassay, Tsi Fota, Tsiandamba, Salary, Bekodoy, Antzavony ed Ambatomilo. Ci stiamo avvicinando alla casa di Gianni e siamo sempre più curiosi di conoscere sua moglie Adis.
Anche se il tragitto è lungo appreziamo molto gli scorci che si aprono davanti a noi, il colore smeraldo del mare, l'assenza di turismo, il silenzio che accompagna le nostre soste, la simpatia del baobab che ci circondano e non meno quella dei malgasci che vivono in questa parte ancora molto isolata del Madagascar. Ad Ambatomilo usciamo dalla zona costiera e ci inoltriamo nella brousse per poi costeggiare il golfo degli Assassini. Dopo due ore da Ambatomilo arriviamo a Befandefa ed in 20 minuti siamo ad Andavadoaka.

Bungalow presso Valahantsaka Resort
Soggiorno al Valahantsaka resort di Andavadoaka Madagascar
Arriviamo al Valahantsaka resort nel primo pomeriggio e Adis ci accoglie accompagnandoci nelle nostre sistemazioni. Ci sono solo tre bungalows e la un'intera spiaggia tutta per noi. Con vista tramonto!

Valahantsaka Resort
Il soggiorno è indimenticabile, Adis e Gianni si prendono cura di noi come se fossimo amici da una vita: mangiamo sempre a casa loro, ci fanno conoscere la comunità malgascia che li ha accolti e che li aiuta con i lavori di ampliamento e manutenzione; ci presentano i bambini che supportano negli studi, anche grazie ad altri amici dall'Italia; ci portano in giro nella foresta spinosa e addirittura a ballare in una discoteca del posto (scordatevi i locali che abbiamo in Italia, mi raccomando).

Spiaggia Valahantsaka Resort
La cucina di Adis, poi, è eccezionale! Veniamo deliziati con ricette malgasce che hanno sempre un tocco di italianità, accompagnate sempre da pane fesco che viene preparato in un albergo vicino da un loro amico italiano e in tavola troviamo sempre dell'ottimo vino bianco francese o italiano... nonché del rhum arrangé preparato in casa.
Spiaggia Valahantsaka Resort
Durante i pasti parliamo molto dell'etnia Veso che abita questo angolo di modo, dei problemi del Madagascar, di come spesso le ONG o la Chiesa perdono il controllo dei fondi destinati a questi luoghi, di cosa sia più o meno giusto fare come stranieri in questi posti e di quale siano i modi per rapportarsi alla loro cultura.

Non è mancato proprio niente, un soggiorno perfetto grazie a dei padroni di casa unici.

07/09 Andavadoaka, Ifati
Rientro da Andavadoaka
Partiamo a malincuore da Andavadoaka per Ifati, una località turistica che scegliamo come tappa intermedia del nostro rientro verso Toliara. Il transfer fino a Toliara ci costa circa 300€ tenendo conto inclusivo del pernottamento per l'autista la sera.
Rientro da Andavadoaka
Percorriamo di mattina la pista allontanandoci sempre più dal Valahantsaka resort e da Gianni e Adis. Il sole a est favorisce le foto della costa e cerco di catturare anche queste ore ogni volta che ci fermiamo. Arriviamo a Ifati per pranzo. Il villaggio è fi fatto una località balneare a un'ora da Toliara, non è niente di eccezionale secondo me ma è molto popolare forse proprio per la vicinanza alla città. E' disseminata di belle strutture lungo la costa, ma i tratti di mare non hanno niente di paragonabile in bellezza a quelli che abbiamo visto a Nord. La consideriamo una tappa comunque comoda.

08/09 Ifati, Tulear
La sera successiva siamo di nuovo a Tulear, facciamo un altro giro dul lungomare, di nuvo cena da Cortomalese e ci prepariamo oramai al rientro.
09/09 Tulear, Antananarivo
Tramonto su Tana
Il volo per Antananarivo parte alle ore 08:05 da Toliara ed arriviamo a Tanà alle 09:35 circa. Ci aspetta un'amica di Gianni che lavora presso la missione di suora Ester. La stessa suora, gentilissima, ci ospita per mostrarci come abbia cercato di mettere in piedi una struttura per recuperare le donne che hanno avuto problemi con la legge: insegna loro il mestiere del ricamo, le educa al lavoro e all'importanza della famiglia... è tutto molto nobile e, increduli, tutti noi ci domandiamo quanto sia forte questa piccola suorina che alla veneranda età di almeno 70 anni caparbiamente persevera nella sua opera, aiutata più da amici che dalla Chiesa o da altre organizzazioni...misteri della Fede.
Visitata la missione e scambiate un po' di idee con suora Ester ci rechiamo verso la collina di Tana dove ci viene raccontata la storia del Madagascar e dei Merina da una guida ingaggiata sul posto. Il tramonto che vediamo sulla città da questa collina, infine, è l'ultima occasione per fare l'ennesima foto a questo affascinante Paese...

Ma è oramai ora di andare, ci aspetta il volo di rientro su Parigi alle 00:55.

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