giovedì 15 dicembre 2011

Reunion 2010

Ho visitato l'Ile de la Reunion a maggio nel 2010 con la mia compagna. Il periodo è quello invernale, le temperatura sono gradevoli e il sole non brucia troppo, anche se non si puo' evitare l'utilizzo di crema solare in spiaggia. Da Roma c'e' un volo diretto per La Reunion (territorio francese, quinidi non serve il passaporto) che atterra all'aeroporto Roland Garros di Saint Denis nella parte Nord dell'isola. Dopo cinque giorni ci siamo spostati in aereo a Mauritius. La combinazione delle due isole è molto pratica e conveniente se disponete di almeno due settimane.

Ile de la Réunion
A La Reunion scegliamo di sistemarci presso il piccolo residence Le Vacoa di La Saline-Le Bains, una struttura a conduzione familiare con cucina in comune e piccola piscina, molto pulito e accogliente. E' una perfetta base per eplorare l'isola che riserva molte sorprese. Il tragitto dall'aeroporto a La Saline ci obbliga ad attraversare la città di Saint Paul, sempre congestionata dal traffico nelle ore di punta.
Il primo giorno pendiamo confidenza con la zona, la spiaggia è a pochi minuti dalla camera, individuiamo alimentari e ristoranti facilmete raggiungibili, noleggiamo un'auto sul posto (indispensabile per visitare l'isola), e prendiamo informazioni presso l'ufficio turistico di Saint-Gilles Le Bains a qualche km a nord dalla nostra base.
Scopriamo che ci sono molte attività interessanti da fare: trekking sui Cirque de Mafate, Salazie e Cilaos, rafting, torrentismo, mountain-bike, gite in elicottero, parapendio, surf, snorkelling... è un vero paradiso per chi ama la vita e gli sport all'aria aperta. Avendo solo 5 giorni ed anche tanta voglia di relax scegliamo di dedicare il giorno sucessivo a visitare il Cirque de Salazie in auto, fare un'escursione di un giorno al vulcano Piton de la Fornais, e raggiungere il punto di vista panoramico Le Maido. Tutto senza fretta.

Cirque de Salazie
Partiamo la mattina da La Saline, ci attende questo percorso di circa un'ora e tranta di auto, lungo il quale prevediamo molte soste per ammirare la bellezza del posto. Il tempo alla partenza è buono ma sappiamo che la variabilità meteorologica dell'isola può riservare sorprese, specie sui Cirques.  La partenza è soleggiata ma appena cominciamo ad arrivare a Nord dell'isola, prima ancora di salire sulle montagne, incontriamo i primi rovesci d'acqua. Lungo il percorso ci fermiamo molte volte per scattare foto e gustare da vicino scorci imperdibili. Arriviamo dopo un paio d'ore a Hell Bourg, villaggio interno nominato dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Sinceramente rimaniamo un po' delusi dal posto: certo il contesto in sui è situato è spettacolare ma il villaggio di per sé non è niente di straordinario. Arriviamo alle 14:00 e molti negozi sono chiusi e nessun ristorante è aperto. Ci accontentiamo di un panino e riprendiamo il viaggio per rientrare alla base. Lungo la strada di ritorno visitiamo alcune cascate cercando di accellerare comuque il rientro per evitare l'ora di punta di Saint Denis. Torniamo a Saline in tempo per fare un po' di spesa per la colazione. La sera ceniamo a La Marmitte, un ristorante segnalato in molte guide dove mangiamo molto bene anche se dobbiamo attendere un po' perché sprovvisti di prenotazione. 

Le Maido
Una dei punti più belli per ammirare lo spettacolo offerto dai Cirques è la terrazza de Le Maido. Il momento migliore della giornata per visitarlo è a mattina, quando le nuvole si alzano e non c'è foschia. Al punto di osservazione si arriva percorrendo in autouna strada ripida con molti tornanti. Lungo la strada vediamo molte aree di sosta per campeggiatori, con aree di sosta attrezzate di barbeque e bagni. Ci sono molte persone che sostano in tenda su questa zona. 
Purtroppo arriviamo in ritardo al punto panoramico e la foschia è già alta. I forti venti ci permettono di vedere comunque a tratti degli scorci del paesaggio che ci lasciano comunque senza parole: sembra di osservare il mondo dal cielo. La parte più bella di questa escursione si rivela in realtà il ritorno: la costa della montagna che dobbiamo percorrere è rivolta a ovest e il sole che si riflette nell'acqua dell'oceano colara di luci molto suggestive la montagna... a tratti pare di essere i protagonisti di una fiaba da quanto sono surreali i colori e l'intensità della luminosità che ci circonda.

Vulcano Piton de la Fournaise
Arriviamo presto al punto di incontro con la guida dopo meno di due ore di auto e ci uniamo ad un gruppo di escursionisti. Piove e fa freddo ma siamo tutti dotati di poncho e pail, oltre che di viveri e bottiglie d'acqua. Partiamo discendendo una scalinata e già dai primi paessi ci immergiamo in un paesaggio  suggestivo: nebbia, poca vegetazione e una distesa di lava raffreddata... pare di passeggiare in un girone del purgatorio
Dopo un'ora le nuvole spariscono, arriva il sole e cominciamo a rallentare il passo per risparmiare le energie da quanto fa caldo. Non abbiamo mai sentito tanto silenzio attorno a noi. Arriviamo alla cima del vulcano dopo 3 ore e mezza di marcia. Vediamo la bocca che mostra chiaramente segni di attività e ammiriamo il panorama: blu del mare da una parte, paesaggio lunare dall'altra, cielo azzurro solcato da nuvole sopra di noi, vento in faccia che esalta le emozioni... ci sentiamo ai confini del mondo.
Dopo pranzo riprendiamo il trekking per rientrare mentre la fatica si comincia a sentire. La sera siamo stanchi ma molto appagati. L'esperienza è stata al di sopra dell enostre aspettative.

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